è bella di notte la città. c’è pericolo ma pure libertà.
ci girano quelli senza sonno, gli artisti, gli assassini, i giocatori, stanno
aperte le osterie, le friggitorie, i caffè. ci si saluta, ci si conosce, tra
quelli che campano di notte. le persone si perdonano i vizi. la luce del giorno
accusa, lo scuro della notte dà l’assoluzione. escono i trasformati, uomini
vestiti da donna, perché così gli dice la natura e nessuno li scoccia. nessuno
chiede conto di notte. escono gli storpi, i ciechi, gli zoppi, che di giorno
vengono respinti. è una tasca rivoltata, la notte nella città. escono pure i
cani, quelli senza casa. aspettano la notte per cercare gli avanzi, quanti cani
riescono a campare senza nessuno. di notte la città è un paese civile

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