giovedì 25 dicembre 2008

SE UN UOMO......

Se un uomo non è disposto a rischiare qualcosa per le sue idee e per i suoi valori, le cose sono due....o valgono poco le sue idee, o vale poco come uomo.
R.S.

sabato 20 dicembre 2008

Crisi

Finalmente sono giunti i dati ISTAT sull’attuale condizione
sociale ed economica dell’Italia che tutti possono consultare
anche su internet qualora lo desiderino.

I dati che saltano subito agli occhi
è che solo il 40% della popolazione italiana detiene
il 70% della ricchezza e che negli ultimi 10 anni
la forbice fra chi è ricco e chi è povero
è aumentata del 15%.

E’ chiaro che la crisi economica comincia a farsi sentire
soprattutto fra i più deboli ed i più poveri
come c’era da aspettarsi ma qui ci troviamo di fronte
ad una specie di catastrofe dove una parte considerevole
della popolazione non solo è costretta a diminuire e razionalizzare
i propri consumi ma ha difficoltà a sopravvivere.

Questa è una situazione non sopportabile
e non giustificabile sotto nessun aspetto
in quanto va a ledere la stessa dignità
e sacralità della persona umana.

Cosa aspetta la Chiesa a farsi sentire
con voce chiara e forte come fa per l’aborto,
il divorzio e l’eutanasia oppure intende ancora
destreggiarsi nella contraddizione che la porta
ad appellarsi alla sacralità ed alla dignità della vita umana
solo quando lo ritiene opportuno ?

Cosa aspettano le forze politiche a trovare insieme una strada
che diminuisca la spesa pubblica ed utilizzare questo danaro
per aiutare le famiglie povere che non ce la fanno più
ad andare avanti ?

I recenti dati dell’ISTAT pongono tutti con le spalle al muro
e le parole come le omelie non servono più
ed occorre passare ai fatti che solo un’azione politica
sostenuta da una formazione culturale delle coscienze
può garantire.
Ma ancora tutto sembra tacere come se niente fosse:
i partiti continuano a scannarsi fra di sé
senza affrontare i problemi che stanno sul tappeto
e la Chiesa cattolica con tutti i suoi parroci
continua a fare le solite omelie
guardandosi bene di impegnarsi nel discernimento
sulla parola di Dio in rapporto alla realtà che vive l’uomo di tutti i giorni.

Il governo ci dice che non ci sono soldi per aiutare quel 70%
di italiani che secondo l’ISTAT si sta impoverendo
ogni giorno di più e si sta avvicinando alla soglia di povertà.
Bene, io voglio credere a quello che dice il governo
ma se le cose stanno così si provveda immediatamente
a diminuire la spesa pubblica.
A questo punto mi si dice che fare questa operazione
non è cosa facile in quanto va ad intaccare situazioni
di privilegio che si sono incancrenite da tempo.
Voglio credere anche a questo, ma allora se così è
perché non si va alla ricerca di un accordo con l’opposizione
in modo tale che nessun partito ci possa guadagnare in voti
dallo scontento che provocherebbe un’iniziativa di questo genere
in diversi strati sociali ?
Ma neppure questo si fa come non si fa quello che sarebbe più semplice
come per esempio diminuire gli stipendi
dei parlamentari, dei senatori e dei manager degli enti pubblici
oppure togliere le Province che tutti dicono essere non importanti.

La Chiesa mi dice che, qualora cominciasse concretamente
a dire la sua in favore dei più deboli, sarebbe accusata
di invadere un campo che non è il suo.
Capisco bene la questione e quanta strada ci sia ancora da fare
nel ridefinire il concetto di laicità ma santo Iddio, credo anche
che la situazione imponga che la Chiesa si più presente
nel difendere concretamente la dignità e la sacralità della vita umana
in tutti i suoi aspetti.
Una Chiesa che continui a formare le coscienze solo parzialmente
e a non aiutare i cattolici a discernere sui fatti e sulla storia
è sicuramente una Chiesa che non assolve fino in fondo al suo mandato.

Cosa dunque si trovano di fronte gli italiani
in questo periodo di profonda crisi economica e culturale ?

Dei partiti che non sanno e non vogliono governare
ed una Chiesa che continua a balbettare.
Insomma, se non si ancora capito, per ora gli italiani
sono soli di fronte alle difficoltà.

E' Natale ( Madre Teresa di Calcutta )

Buone Festività Nalatizie a tutti!!
Stefano


E’ Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E’ Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.

domenica 14 dicembre 2008

CRUMIRO

Il termine Krumiri (e successivamente, senza più maiuscola né K iniziale, crumiri) entrò massicciamente nel lessico sindacale italiano nei primi mesi del 1901. In precedenza è stata rilevata qualche attestazione dell'uso di Krumiri per designare i lavoratori non specializzati utilizzati nelle tipografie durante gli scioperi (Avanti, 28 febbraio 1900), ma si trattava di un'espressione limitata al gergo tipografico.

In Italia questo termine (all'epoca diffuso soprattutto in Francia) venne di fatto introdotto in occasione di un grande sciopero dei lavoratori del porto di Marsiglia (in grande maggioranza italiani) proclamato il 28 febbraio 1901 e continuato fino all'8 aprile. Nel corso dello sciopero si ventilò la possibilità di sostituire gli scioperanti con "Arabi", e probabilmente qui nacque l'uso di identificare con i Krumiri i non scioperanti. Il termine viene impiegato per la prima volta nello scritto sul quotidiano socialista Avanti! del 31 marzo 1901, intendendo esprimere disprezzo per un gruppo di lavoratori italiani che erano stati ingaggiati per sostituire gli scioperanti.

Per qualche tempo dopo quella data il termine cominciò ad essere impiegato in un'accezione generica di sottoproletari non sindacalizzati e disposti a qualunque compromesso (Francesco Papafava, Giornale degli economisti maggio 1901). A consacrare il senso attuale di "sabotatore dello sciopero" fu poi, in giugno, uno sciopero dei carbonai a Genova, in occasione del quale venne formalmente costituito un "sindacato giallo" (Lega cattolica di lavoro, 12 giugno 1901), con lo scopo di fornire lavoratori durante gli scioperi. In tale occasione il termine krumiro venne utilizzato in modo così massiccio che in breve divenne il termine tecnico per designare i non scioperanti.

Posta